“Senza i dati sei solo un’altra persona con un’opinione”
La prima volta che ho sentito questa frase di W. Edwards Deming è come se avessi ricevuto un’illuminazione. Se ci pensate è tanto semplice quanto potente, ma soprattutto, non è mai stata così rilevante come nel panorama aziendale odierno.
Le aziende italiane si trovano ad affrontare una realtà spesso sottovalutata: la maggior parte dei dati a loro disposizione proviene da piattaforme esterne e, nonostante la vastità di informazioni disponibili, molte non sanno esattamente quali dati hanno, quali sono utili e come utilizzarli.
Il dilemma per le aziende non è solo raccogliere i dati, ma identificare quelli che effettivamente servono per raggiungere gli obiettivi di business. Qui diventa cruciale l’utilizzo di metodi che aiutano a definire quali dati sono utili e come sfruttarli per creare strategie aziendali basate su questi.
Queste affermazioni e il concetto stesso di marketing data-driven sono diventate il leitmotiv degli ultimi anni ma, per la maggior parte delle aziende italiane, permane l’idea che questo modo di fare azienda sia appannaggio di pochi eletti.
Prima di illustrare il metodo che utilizziamo noi per definire e individuare i dati necessari per qualsiasi tipo di business, ci tengo a definire alcuni concetti, che vanno a formare la base di pensiero e attitudine necessaria.
Utilizzare i dati non significa utilizzare strumenti avanzati di analisi e creare infrastrutture tecniche all’avanguardia, ma vuol dire avere un modo di pensare e di prendere decisioni orientato a dati.
Nel concreto?
Significa abbandonare il concetto di intuizione nelle scelte di breve-medio periodo, estremamente romanzato negli ultimi 40 anni, e affidarsi ai dati per confermare o sfatare le proprie ipotesi.
Invece di basarsi sull’istinto, le aziende possono utilizzare i dati per testare le proprie teorie, ottenendo feedback che aiutano e ottimizzano le scelte da fare.
Inoltre, i dati sono fondamentali per tracciare e perfezionare le strategie aziendali. Offrono una visione del percorso da seguire, consentendo di quantificare e monitorare i progressi verso gli obiettivi prefissati.
Un altro aspetto chiave è che i dati non sono solo un cumulo di cifre e statistiche, devono agire da attivatori per azioni concrete. Se l’analisi dei dati non si traduce in interventi strategici e operativi, allora non si sta sfruttando appieno il suo potenziale.
Il Piano di Misurazione
Per le aziende che si chiedono quali dati siano veramente necessari, la risposta si trova nella metodologia che usiamo per definire il piano di misurazione. Questa metodologia permette di identificare i dati pertinenti agli obiettivi aziendali specifici, garantendo che ogni informazione raccolta abbia un ruolo ben definito nella strategia complessiva.
Un piano di misurazione ben strutturato è la chiave per trasformare i dati grezzi in azioni.
Il piano di misurazione non è solo uno strumento a sé, è il risultato finale di una consulenza approfondita del business, esaminato da un punto di vista di dati, strumenti e persone che lo compongono.
Questo piano strategico va ben oltre la semplice raccolta di dati. Funziona come un ponte che collega gli obiettivi aziendali ad azioni concrete, passando da strategie di marketing e indicatori chiave di performance (KPIs) in un framework coerente e mirato.
Il vero valore del piano di misurazione è nella sua capacità di trasformare la complessità dei dati in azioni chiare e strategiche. Non si tratta di un semplice schema da scaricare e applicare; è una guida personalizzata, frutto dell’expertise di consulenti che assicurano l’allineamento di ogni raccolta e analisi dati con la visione e la strategia complessiva dell’azienda.
Attraverso questa metodologia, si offre alle aziende non solo un metodo per valutare l’efficacia delle loro strategie, ma anche un percorso di scoperta e definizione dei dati più impattanti per i loro obiettivi specifici. In sostanza, il piano di misurazione diventa un’estensione della consulenza del business e dei dati.
Per creare un piano di misurazione è necessario considerare i seguenti punti:
- Business Goals: Ogni piano di misurazione inizia con la definizione degli obiettivi aziendali. Questi devono essere SMART (Specifici, Misurabili, Raggiungibili, Rilevanti, Temporali) e chiaramente definiti per assicurare che ogni aspetto della strategia aziendale sia allineato con il percorso di crescita desiderato
- Marketing Goals: Successivamente, è importante stabilire gli obiettivi di marketing specifici. Questi dovrebbero essere allineati con gli obiettivi aziendali più ampi e mirare a guidare azioni e strategie di marketing efficaci.
Significa riflettere su tutte le possibili azioni necessarie al raggiungimento dell’obiettivo di business:
- KPIs: I Key Performance Indicators sono indicatori che ci aiutano a quantificare il successo delle strategie marketing e di conseguenza dell’obiettivo di business. Sono essenziali per valutare le prestazioni e devono essere selezionati con attenzione per assicurare che riflettano accuratamente il progresso generale
- KPIs Target: Ogni KPI selezionato deve avere un suo riferimento specifico, altrimenti sarebbe impossibile valutare le performance delle strategie. Questo passaggio è fondamentale per garantire che ogni KPI sia misurato in modo significativo e che i dati raccolti siano utilizzati per guidare decisioni informate. Questa azione è possibile nel momento in cui si dispone di uno storico di dati inerente alle strategie che vogliamo realizzare.
- Effort e How: Gli ultimi due elementi del piano di misurazione riguardano le risorse necessarie alla realizzazione e la metodologia. È essenziale definire come i dati verranno raccolti, analizzati e utilizzati. Bisogna considerare lo sforzo economico diretto e indiretto (tempo, strumenti, competenze), necessari per sviluppare il piano. Una volta definito l’effort, si passa al How, ovvero, come realizzo queste strategie?
In questo articolo, abbiamo navigato insieme nel mare vasto e talvolta tumultuoso dei dati, comprendendo come possono diventare un faro per le decisioni aziendali.
Sono consapevole che in questo momento state pensando:
Ma una volta individuati i dati giusti, come si trasformano in azioni tangibili che spingono un’azienda verso il raggiungimento degli obiettivi?
Il prossimo articolo affronterà e risponderà a questa domanda grazie ai concetti del “Learning by doing” e “decision making data driven”.