Skip to main content

“La forza del Web sta nella sua universalità.  L’accesso da parte di chiunque, indipendentemente dalle disabilità, ne è un aspetto essenziale”

Tim Berners-Lee.

Possiamo partire da due principi fondamentali quando parliamo di accessibilità web:

  1. L’attenzione alle esigenze ed alle problematiche che persone diversamente abili possono riscontrare nelle interazioni con le pagine web.
  2. Universalità significa che nessuna persona dovrebbe essere esclusa dall’accesso al web per esempio perché disabile, ma anche semplicemente perché si connette con dispositivi non troppo aggiornati (software o hardware).

La “forza” del Web sta nella sua universalità!

Perché siamo tornati a parlare di accessibilità web?

Nel così detto web 1.0 (che possiamo più o meno storicizzare nel periodo che va dalla metà degli anni 90 del secolo scorso alla metà degli anni 2000) si parlava molto di accessibilità, di universalità del web, dell’importanza per tutte e tutti di una fruizione libera dei contenuti disponibili sulla rete.

A livello normativo, in Italia fu approvata anche una legge (2004Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici – la Legge Stanca) che prevede l’obbligo dell’accessibilità web per tutte  le pubbliche amministrazioni.

Recentemente due direttive UE (2016/2102 e 2019/882) hanno contribuito a rinnovare il dibattito intorno al diritto di fruizione del web.

Gli “obblighi di accessibilità” non riguardano più solo le pubbliche amministrazioni e le grandi aziende (con fatturato sopra i 500 milioni)  ma riguardano TUTTI gli operatori economici nel loro complesso.

Dal giugno 2025 l’accessibilità diventa un obbligo normativo, pena una sanzione pari ad una percentuale sul fatturato dell’azienda, come avviene per altre leggi che stanno regolamentando il Web, basti pensare al così detto “banner dei cookies” oramai visibile su quasi tutti i siti web ed alle relative sanzioni per le aziende che non rispettano la normativa.

Cosa significa accessibilità?

In Italia AGID (Agenzia per l’Italia Digitale) così definisce l’accessibilità:

“Per accessibilità si intende la capacità dei sistemi informatici, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari. Nessun utente deve essere discriminato e deve quindi poter accedere alle informazioni e ai servizi digitali”.

Questi cambiamenti normativi rappresentano una possibilità importante per l’inclusività digitale e pongono nuove sfide alle organizzazioni pubbliche e private.

La necessità di adattarsi a queste nuove norme richiede un approccio all’accessibilità olistico che guidi tutte le scelte di progettazione del sito web: dal design, all’architettura dell’informazione, all’organizzazione e creazione dei contenuti, all’ascolto continuativo delle persone che possono incontrare difficoltà nel fruire le pagine del sito web.

Le organizzazioni dovrebbero essere incoraggiate a non vedere l’accessibilità come un mero adempimento normativo cui sottostare, magri con qualche “scorciatoia magica/tecnica, non meglio precisata” ed in urgenza poche settimane prima della “scadenza”, ma come un’opportunità per migliorare la qualità complessiva della loro comunicazione digitale.

Questo perché l’accessibilità non riguarda aspetti tecnici (o non solo aspetti tecnici) ma tutta la comunicazione web che deve diventare fruibile e comprensibile in tutti i suoi elementi:  appunto dal design grafico ai contenuti.

I pilastri dell’accessibilità web

La Web Accessibility Initiative (WAI) – parte integrante del World Wide Web Consortium (W3C).

Il W3C (fondato nel 1994 da Tim Berners-Lee) è l’organizzazione incaricata di coordinare lo sviluppo delle linee guida e degli standard del web.

La Web Accessibility Initiative, si occupa di fornire materiale e documentazione per promuovere l’accessibilità web e ci fornisce indicazioni importanti fin dalla progettazione.

Un sito diventa accessibile se tutte le persone che lo visitano riescono a navigarlo in ogni sua parte ed a fruire pienamente dei suoi contenuti (anche interattivi) indipendentemente da:

  • disabilità e difficoltà visive e/o uditive;
  • disabilità e divergenze cognitive;
  • disabilità e difficoltà di movimento;
  • utilizzo di tecnologie obsolete oppure di connessioni ad Internet lente o di sistemi operativi e browser datati.

Un sito web per essere accessibile deve rispettare 4 requisiti fondamentali per l’accessibilità dei siti web.

Un progetto web per essere accessibili dovrebbe essere:

PERCEPIBILE, UTILIZZABILE, COMPRENSIBILE, ROBUSTO.

1. Percepibile

“Le informazioni e i componenti dell’interfaccia utente devono essere presentati agli utenti in modi in cui essi possano percepirli”.

Gli elementi e le informazioni contenute nel sito web devono essere percepite dalle persone che lo visitano.

Questo significa, solo per fare un esempio, che se una pagina web ospita un contenuto video, questo per essere PERCEPITO anche dalle persone con disabilità uditiva dovrà essere sottotitolato con audiodescrizioni specifiche per non udenti e/o ipoudenti.

2. Utilizzabile

“I componenti e la navigazione dell’interfaccia utente devono essere utilizzabili.”

Questo significa, solo per fare un esempio tra i tanti, che il sito web dovrà essere navigabile anche da tastiera per consentirne l’UTILIZZO alle persone che hanno difficoltà o non possono usare il mouse.

3. Comprensibile

“Le informazioni dell’interfaccia utente devono essere comprensibili”

Un sito web deve essere chiaro, non “fuorviare” la persona che lo naviga, in una parola COMPRENSIBILE da tutte e tutti.

Per esempio impedendo comportamenti insoliti nell’interfaccia, messaggi di errore poco chiari oppure ambigui. I pulsanti (link) e le relative azioni sull’interfaccia devono essere chiare.

Pensiamo solo per fare un esempio a messaggi di errore generici in un modulo contatto, che non spiegano chiaramente come risolvere l’errore oppure, altro esempio, ai così detti “dark patterns”, ovvero a quei percorsi ingannevoli che “spingono” l’utente a compiere determinate azioni sull’interfaccia.

4. Robusto

“Il contenuto deve essere abbastanza robusto per essere interpretato in maniera affidabile da una grande varietà di programmi utente, comprese le tecnologie assistive”

Questo significa che il sito web dovrebbe essere fruibile a prescindere dai sistemi operativi utilizzati, programmi etc.

Banalmente l’utente non dovrebbe essere costretto a cambiare software o addirittura dispositivo per poter accedere ad un contenuto web.

Questi principi sono una ottima base di partenza per progettare un web accessibile, universale, fruibile.

In lingua inglese sono noti anche con l’acronimo POUR (Perceivable, Operable, Understandable, Robust).

Nei prossimi articoli indagheremo alcune delle possibili soluzioni per rispettare questi principi guida.

Marco Pini

Author Marco Pini

More posts by Marco Pini

© Oltremira. Tutti i diritti riservati.